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Su un vassoio di foglie coperto di foschia zampetta un passero incerto, l'ultimo forse ad andarsene via.
Sull'orizzonte delle montagne siede una nube, ultimo curioso passeggero della notte, ultima ad andarsene dopo il fuoco. Poi resta solo il cielo, che si dischiude.
Nell'aria il profumo di castagne, nel bosco l'umido muschio copre il calcagno. Respirando l'incendio dei faggi nudi, vivo una vita prima dell'inverno.
E svanisco nel presente eterno